Categoria: psicoterapia

Umore depresso e nuovo lockdown

Umore depresso e nuovo lockdown

Umore depresso e nuovo lockdown

Alcuni studi realizzati in tutto il mondo hanno dimostrato che la pandemia di Covid-19 ha colpito la salute mentale. In particolare, hanno rilevato la presenza di sintomi di ansia, depressione e stress associati a disturbi del sonno. https://www.lavoce.info/archives/71803/depressione-da-lockdown-come-curarla/

A distanza di un anno, dover rimanere fermi in un nuovo lockdown aumenta la sensazione di impotenza e frustrazione, fino a comprensibili vissuti di rabbia. Che fare quando le condizioni esterne ci costringono ad attendere un evento dagli esiti ancora incerti e non prevedibili?

Un comportamento che ci protegge è certamente NON mettersi nella condizione di ‘attesa’: aspettare qualcosa che non dipende da noi è equivalente a sperare di vincere alla lotteria prima di agire.

Per quanto pianificare risulti difficile in un momento come questo, possiamo comunque chiederci:
Su quale aspetto della mia vita posso agire?’;
Cosa posso fare che mi gratifichi?’ oppure ancora:
C’è un elemento nuovo che possa accogliere nella mia mente?’. 

Non è facile creare uno spazio mentale a qualcosa che possa stimolarci, ma non è solo questo: non si tratta solo di gratificarsi attraverso delle novità, ma di cercare uno spicchio di realtà su cui poter agire; il fatto che molti abbiano cominciato a panificare o correre è un esempio del bisogno di introdurre elementi a cui dedicare le proprie energie e su cui poter avere un raggio d’azione, riducendo i vissuti di impotenza che questo momento storico comporta.

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Verità in coppia

Verità in coppia

Verità in coppia

Le nostre reazioni emotive sono prodotte da pensieri, convinzioni ed esperienze che ci aiutano ad interpretare e comprendere il mondo.
Fin qui tutto bene se non fosse che non sempre noi stessi ci diciamo la verità: 
qualche volta infatti omettiamo parti importanti, oppure le enfatizziamo, oppure ancora ragioniamo secondo criteri di bianco o nero.

Proiettare il risentimento sul partner non serve a nulla se non si prende in considerazione cosa attivamente si possa fare e quali risorse proprie si possano mettere in campo, volte ad una soluzione.

Generare solo conflittualità e invischiarsi in una rete di colpe inestricabile sarebbe solo controproducente; allora la domanda giusta da farsi potrebbe essere: rimanere incastrato/a mi fa ‘comodo’ per evitare un cambiamento o di restare soli oppure una separazione?

A volte, non sempre, è così, per cui il primo passo per dirsi la verità è certamente porsi le domande giuste.

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Coppia e Covid: come giostrarsi in pandemia

Coppie e Covid: come giostrarsi in pandemia

La lontananza a cui ci ha costretti la pandemia da Covid ha messo alla prova molte coppie, ancora di più quelle già in crisi. 

Non potersi parlare infatti, se non attraverso il telefono o in tempi limitati, logora e lascia troppo spazio a un pensare solitario; spesso ci si trova infatti ad immaginare conversazioni che non vengono affrontate, continuando a rimanere in uno stato di ambivalenza e disagio.

Cosa fare allora davanti all’impossibilità di un dialogo di persona: 

  • non lasciarsi andare al rimuginio, la cosa più difficile… il pensare ossessivamente a ciò che non va non porterà alla soluzione;
  • cercare un confronto con altre modalità, la tecnologia ci sta aiutando in questo, soprattutto nell’ultimo periodo;
  • non lasciare andare i non detti; non dire le cose (per orgoglio o per non sembrare tediosi) servirà soltanto a rimuginarci sopra in attesa del prossimo contatto, col rischio di arrivare esasperati.

Se la lontananza forzata di questo periodo crea disagio, può essere utile avvalersi di un percorso (di coppia o individuale) che aiuti a comunicare i propri vissuti, cosa complessa in tempi normali, ma ancor di più in un momento storico come questo.

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Covid e Panico

Covid e Panico

L’attacco di panico varia da persona a persona: alcuni possono lamentare respiro affannoso o battito cardiaco accelerato, mentre altri possono descrivere reazioni per lo più emotive come preoccupazione o paura.

Purtroppo il respiro affannoso è un’esperienza comune ad ansia, attacchi di panico e COVID-19, in tal senso la pandemia non fa che aggiungere preoccupazione a chi già ne è investito. 

E’ bene ricordarsi che l’attacco di panico ha una durata limitata, dai cinque minuti ad un’ora al massimo; ha quindi un tempo limitato rispetto alla sindrome da Coronavirus che come sappiamo ha tempi più lunghi.

Se ad uno stato ansioso si aggiunge la paura legata alla pandemia potrebbe essere un’occasione per approfondire (ed alleviare) i propri vissuti.

A volte bastano pochi incontri con uno specialista per ricevere quella spinta necessaria a riprendere la quotidianità senza l’angoscia pervasiva di questo periodo storico: ricordiamoci che anche il solo verbalizzare le proprie paure le rende più deboli.

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Crisi d’ansia

crisi d'ansia

Crisi d'ansia

Una crisi d’ansia segnala qualcosa che sarebbe meglio non ignorare.

Al di là dei sintomi più conosciuti (tachicardia, tremore, senso di soffocamento, nausea, paura di morire o di impazzire), l’ansia o il panico ci comunicano sempre attraverso il corpo che sarebbe meglio fermarsi per comprendere quale periodo della nostra vita stiamo vivendo.

Potrebbe trattarsi di un cambiamento interiore o relazionale, una perdita, sensi di colpa, ma anche il segnale di un percorso che è arrivato a non soddisfare più e che andrebbe forse modificato.

In terapia si può decidere di affrontare in primis i sintomi ‘fisici’, tramite tecniche di rilassamento e attraverso una rimodulazione dei pensieri negativi invasivi; questo consente di affrontare le giornate senza la paura bloccante che caratterizza lo stato ansioso. 

In seguito si cerca di capire come si è arrivati al limite, come interagire coi sistemi che ci circondano (lavorativo, familiare ecc.) e soprattutto in che modo possiamo funzionare per una maggior efficacia sui contesti della nostra vita, al fine di modificare ciò che è in nostro potere. 

Parlarne a casa o con amici fidati è sicuramente un aiuto prezioso, ma non sufficiente.

Se si ha necessità di uscire da un contesto sofferente come una relazione complessa o un’ansia bloccante, il percorso terapeutico permette di raggiungere una consapevolezza a volte inaspettata, prendere decisioni rimaste ‘in cantiere’, rimodulare i propri comportamenti di fronte a situazioni difficili da gestire e soprattutto capire meglio come prendersi cura di sé.

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