Disturbi Specifici d’Apprendimento
Il bambino, a causa di un meccanismo di difesa personale, tende a evitare le situazioni e prestazioni scolastiche che lo mettono in difficoltà e gli procurano ansia e che si concretizza in disturbi d’apprendimento.
Accade perciò che si rifiuti di leggere, di scrivere e di svolgere tutte quelle attività che per lui rappresentano scogli insormontabili.
Questa modalità varia a seconda del bambino e delle sue caratteristiche.
Alcuni, infatti, mettono in atto reazioni comportamentali di aggressività o rabbia, altri invece, possono lamentare disturbi somatici, quali mal di testa, mal di pancia, nausea, ecc.
A tal proposito il momento della diagnosi rappresenta un passo di grande importanza per il bambino; egli infatti, comprende che le sue difficoltà non derivano da una sua mancanza di intelligenza, bensì da una particolare conformazione del suo sistema neuro-cerebrale.
L’adulto, in questo caso, deve saper cogliere e gestire con competenza e sensibilità tale situazione, soprattutto deve saper spiegare al bambino cosa siano i DSA (disturbi specifici d’apprendimento).
In primo luogo, è consigliabile usare parole semplici che siano in grado di far loro capire che le difficoltà non sono dovute a “limitazioni”, ma che hanno bisogno di trovare un “metodo di studio” personalizzato. E’ fondamentale inoltre non far passare il messaggio che sia una malattia, ma spiegare che si tratta di un piccolo problema nel leggere, nello scrivere o nel calcolo, e che, con l’ausilio di adeguati strumenti, potrà essere superato.
Molto utile risulta il poter parlare di DSA anche con i bambini che non hanno questo problema. Grazie alle metafore, si può chiarire il funzionamento del cervello, in modo che anche i diretti interessati, i bambini, possano capire in modo semplice e chiaro di cosa si tratti e cosa sono i DSA, in modo da evitare fantasie svalutanti nei propri confronti. In questo è preferibile ovviamente il supporto di uno specialista che aiuti ad utilizzare le metafore più idonee.
Fonte: http://www.centropsicologiamonza.it/psicoterapia/aspetti-emotivi-del-disturbo-di-apprendimento/