La gestione della rabbia
La rabbia, soprattutto quella dei bambini, viene spesso associata a qualcosa da inibire e socialmente ‘scomoda’, il che a volte è vero, ma altrettanto spesso ci si dimentica della sua valenza adattiva, vediamo perché.
In determinate situazioni, la rabbia funge da campanello da allarme segnalandoci ad esempio la violazione dei propri diritti, un’ingiustizia nei nostri confronti o che qualcuno potrebbe arrecarci un danno.
L’uso adattivo della rabbia però ci permette di esprimere in modo chiaro ed efficace i nostri vissuti, bisogni, opinioni ed emozioni senza per questo danneggiare l’altro.
Adulti e bambini possono tuttavia presentare una difficoltà nel modulare le proprie emozioni generando delle risposte non adeguate al contesto specifico. In linea generale si parla di rabbia disfunzionale quando crea sofferenza non solo agli altri ma anche a sé stessi, compromettendo le relazioni sociali e il rapporto coi pari.
Nello specifico la rabbia è disfunzionale quando:
è troppo intensa rispetto al motivo che la scatena;
non è collegabile ad un fattore scatenante;
è troppo persistente anche dopo che è stato allontanato il motivo scatenante;
è accompagnata da pensieri, emozioni negative e rimuginazioni;
produce comportamenti aggressivi e pericolosi verso sé, gli altri e gli oggetti;
fa allontanare le persone che ci circondano.
Il sentimento che accompagna la reazione rabbiosa è spesso legato alla sensazione di essere stato trattato ingiustamente, credere che le cose sarebbero dovute andare diversamente, credere di essere stati danneggiati, sentire di essere stati svalutati, criticati o attaccati senza una valida ragione, pensare che l’altro abbia invaso il nostro spazio vitale. Per altri versi, anche l’inibizione della rabbia può essere altrettanto disfunzionale e poco adattiva: un atteggiamento di ipercontrollo di tutte le esperienze che la generano predispone infatti ad una modalità comportamentale tendenzialmente passiva e improntata su impotenza e frustrazione.
Una delle possibili strategie per affrontare vissuti intensi di collera consiste nello spostare l’attenzione sulle possibili soluzioni: trovare strategie da attuare e proporre delle soluzioni riduce il senso d’impotenza e potenzia quello di autoefficacia, aspetto particolarmente importante durante l’età evolutiva, perché aiuta ad avere fiducia nelle proprie capacità di problem solving e a risolvere il ‘conflitto’ in maniera costruttiva.
Bibliografia:
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(Gross e Munoz,1995): http://www.ccds.it/allegato_rabbia_ccds.pdf