All’interno della coppia, generalmente i bisogni di ciascuno dovrebbero trovare spazio; quando questo non succede, uno dei due potrebbe assumere il ruolo di ‘martire’, mettendo i bisogni dell’altro sempre al primo posto e dimenticandosi dei propri.
Questo da una parte soddisfa il bisogno di sentirsi “necessari”, dall’altra però placa la paura di essere abbandonati e di conseguenza di rimanere soli.
E’ chiaro che non tutte le forme di accudimento sono patologiche, ma solo quelle eccessive e malsane che non trovano il giusto equilibrio con le proprie esigenze.
La persona co-dipendente si può convincere di poter “salvare” il proprio partner: se la relazione termina, si torna alla ricerca di un’altra persona “bisognosa di aiuto”, spinta dall’esigenza di non rimanere sola piuttosto che dal bisogno di vivere un rapporto alla pari.
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