Psicoterapia dell’età evolutiva

Adolescenti e genitori
  • Aiuto e sostegno nelle difficoltà legate alle fasi di infanzia e adolescenza (es.: cambio scuola, trasferimento, lutti familiari, separazione, ansia, difficoltà scolastiche ecc.).
  • Consulenze familiari (sedute con l’intero nucleo familiare, si tratta di un numero limitato di sedute volte a riformulare ciò che viene definito ‘il problema principale’, agevolare la comunicazione disfunzionale tra i membri, stimolare riflessioni diverse dai radicati schemi familiari, riduzione della conflittualità).

Infanzia e adolescenza sono attraversate da mille fasi, evoluzioni, regressioni e prove.

Nel corso di una di queste può verificarsi un blocco o un nodo da sciogliere.

Le criticità più frequenti sono relative alla condotta e alle difficoltà scolastiche; l’utilizzo di strategie comportamentali ed il coinvolgimento dei genitori si rendono pertanto utili a sbloccare quelle dinamiche disfunzionali che alimentano il circolo vizioso.

Il mio lavoro a studio col bambino implica l’utilizzo del gioco e l’utilizzo di tecniche comportamentali da applicare alla vita quotidiana; altrettanto utile è il parent training, concomitante al lavoro col minore e modulabile a seconda delle esigenze genitoriali, al fine di innescare un circolo virtuoso che coinvolga l’intero nucleo familiare.

Una parte significativa del lavoro consiste nel trattamento a domicilio: questa pratica permette di gestire meglio i ritmi di famiglia spesso incastrati da scuola, lavoro, sport , visite e altro, osservando il bambino nel suo ‘habitat naturale’ e se necessario facendo da ‘guida’ nei momenti critici che possono verificarsi in tempo ‘reale’.

Per quanto riguarda il lavoro con gli adolescenti, sappiamo che spesso vengono ‘trascinati’ dallo psicologo di malavoglia; appare quindi importante avviare una comunicazione tra i membri coinvolti e individuarne i punti deboli, i blocchi e i punti di forza, senza creare capri espiatori.

L’obiettivo è infatti aiutare a non cadere nelle stesse dinamiche che si svolgono ripetutamente, ad evitare l’abbandono del campo da parte di uno o più membri e a cogliere i segnali silenti che è bene esplicitare.

Il mio scopo è avviare una comunicazione più fluida e aiutare chi si rivolge a me a capire le condotte dell’altro, creando nuovi ‘allacci’ tra i familiari, più funzionali e sani.

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